ALASKA - PATAGONIA 2010

 

Cap. 1
Il fruscio della fettuccina di stoffa sotto il mento
Il sordo rumore della visiera che si chiude
Il silenzio rotto dalla voce di Gisella che dall’auricolare mi dice:
“  ……ok, puoi andare….. “
Anchorage, Alaska, sono le 5.30 del mattino del 1 Agosto 2010.
La giornata è uggiosa, pioviggina, la temperatura è di dieci gradi sopra lo zero, per le strade non c’è ancora traffico, solo il borbottio della nostra amica moto che risvegliatasi dal letargo del trasporto in aereo inizia a respirare l’aria fresca del grande Nord.
Gisella ed io, ne avevamo avuto un assaggio il giorno prima, durante l’attesa per lo sdoganamento. Ma quella di questa mattina è tutt’altro affare.
Ora siamo pronti, i nostri bagagli, accuratamente selezionati, accumulati, analizzati nuovamente ed infine riposti nelle apposite sacche impermeabili prima della partenza, sono ben riposti e fissati. I due serbatoi di Dina, la nostra amica moto, sono colmi di carburante. Un ultimo riesame della situazione, il pensiero alla camera di albergo per essere certi di non aver scordato nulla e poi quella frase, detta così tante volte, detta con una semplicità così disarmante.
Ok, puoi andare !
Un suono secco, un ordine ben preciso, in qualche misura insignificante, tre parole che per mesi ho aspettato.
Apro la mia mente come un libro e deposito questa frase delicatamente in prima pagina.
Talvolta la semplicità di Gisella mi sconvolge !
Sono seduto sulla mia moto, il suo peso complessivo è di mezza tonnellata, siamo in Alaska, abbiamo di fronte a noi ventiquattromila chilometri attraverso il continente Americano, troveremo sulla nostra strada chissà quante insidie e lei mi dice “ Ok, puoi andare “ ?
Sorrido, ingrano la prima marcia, passo davanti all’ingresso dell’hotel, mi affaccio alla strada disseminata di fast-food e sono già fermo.
La mia proverbiale capacità di perdermi nelle città è nota a molti.
“ Sinistra o destra ? “ chiedo io.
Sinistra, si punta a Nord !
Il primo giorno di Agosto del 2010, è iniziato questo viaggio.
Dall’Alaska alla Patagonia in moto, senza mezzi di supporto, forse senza la giusta cognizione sui rischi che avremo potuto incontrare, ma sicuramente con una carica positiva di gran lunga superiore a qualsivoglia intoppo…..

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